C’è un film – uscito verso la metà degli anni ’80 – che ha avuto il potere di incantare i bambini di quell’epoca, portandoli in un mondo nuovo e fantastico: quel film, è “La Storia Infinita“.
Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore tedesco Michael Ende, il film – realizzato nell’allora Germania Ovest, presso i Bavaria Studios di Monaco di Baviera – è stato interpretato da Noah Hathaway, Barret Oliver e Tami Stronach.
Un bambino, un libro, un mondo fantastico e il nemico giurato, ovvero il Nulla, che può esser sconfitto in un solo modo: permettere ad un essere umano – sognatore – di dare un nuovo nome all’imperatrice.
Nel film assistiamo ad effetti speciali “complessi” ma che non richiedevano ancora l’uso della computer grafica, motivo per cui, la produzione ha usato modelli in argilla e personaggi prodotti in gommapiuma che al loro interno erano stati (almeno in parte) meccanizzati: un solo personaggio, veniva mosso da ben 15 burattinai.
“La Storia Infinità” vantò due sequel: “La storia infinita 2” (1990) e “La storia infinita 3” (1994). Entrambi i film ricevettero numerose recensioni negative, tant’è che – a detta della critica – sarebbero film privi di ogni magia. L’antitesi quindi, del libro di Michael Ende.
Con i suoi 25mln di dollari di budget è stato il più costoso film per una produzione tedesca, film che – va ricordato – non rappresenta così fedelmente il romanzo, tant’è che l’autore del libro (dopo aver visto la prima) dichiarò infuriato: “…auguro la peste ai produttori. M’hanno ignorato. Quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico“. L’autore tedesco fece di tutto per bloccare l’uscita del film e cercò anche di far togliere il proprio nome dai titoli di testa, ma (nel 1985, un anno dopo l’uscita del film) perse la causa. C’è da dire che il libro – pubblicato nel 1979 – portò con sé i ricordi intimi dell’autore, tant’è che Bastian, è un personaggio modellato attorno ad un caro amico di Michael Ende, morto nel lontano 1937: le modifiche (sostanziali) fatte dalla produzione del film sarebbero state fatte a contratto ormai firmato, e per l’autore non ci fu più nulla da fare.
Del film, già dal 2009, si pensò di fare un rifacimento in piena regola, per mano della Warner Bros. Ma due anni dopo, la doccia gelata: proprio per via dei diritti d’autore dell’opera, il film non sarebbe più stato fatto.
Celebre infine, è la colonna sonora del film, ovvero “The NeverEnding Story“, che vide la collaborazione dell’italiano Giorgio Moroder. La canzone tornò in voga in questi ultimi anni, grazie alla popolare serie TV, Stranger Things: memorabile la puntata della terza stagione, in cui a Dustin e Suzie iniziarono a cantare il brano
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