Qual è il film horror più terrificante di tutti i tempi? A rispondere a questa domanda, che ogni appassionato del genere si è posto almeno una volta, è proprio Stephen King, il Re del terrore. In un recente articolo per Variety, King ha svelato il titolo che, secondo lui, rappresenta il vertice della paura su grande schermo.
Il “Re del terrore” Stephen King rivela il film horror più spaventoso di sempre secondo lui
Nel pezzo, King descrive come abbia riflettuto a lungo su quale film meritasse davvero questo titolo: «Ho pensato a lungo alla domanda, forse persino più a lungo di quanto la materia – il mio film horror preferito – si meriti… Ma è anche vero che ho guardato un sacco di film horror, quindi forse è una domanda valida». Dopo aver esplorato le pellicole che lo hanno maggiormente impressionato in diverse fasi della vita, King arriva alla conclusione “La notte dei morti viventi” è l’opera che più rappresenta il terrore puro, nonostante il passare degli anni abbia in parte affievolito il suo potere spaventoso.
Perché Stephen King ha scelto “La notte dei morti viventi” come horror più spaventoso di sempre
Per motivare la sua scelta, Stephen King racconta uno dei momenti che più lo ha colpito di questo film cult: l’iconica scena iniziale, dove un personaggio imita Boris Karloff e avverte la protagonista Barbara con la celebre frase: “Stanno arrivando a prenderti, Barbara”. King descrive come quel momento si trasformi rapidamente in terrore puro, quando il personaggio che sembra solo un ubriacone si rivela essere uno dei morti viventi. Barbara tenta disperatamente di scappare e, pur senza chiavi, mette l’auto in folle, facendola rotolare giù per la collina per salvarsi. Secondo King, è un momento che trasmette un terrore “atavico”, capace di far presa sul pubblico per la sua semplicità e realismo.
In un panorama dove l’horror è spesso associato a produzioni grandiose e a effetti speciali all’avanguardia, curiosamente, il “re del terrore” nota anche una somiglianza tra “La notte dei morti viventi” e un altro horror che considera tra i più spaventosi, “The Blair Witch Project”: entrambi sfruttano attori sconosciuti, effetti speciali minimi e una quasi totale assenza di colonna sonora. «Funzionano non a scapito di quelle cose, ma proprio per quel motivo», spiega King, suggerendo che l’assenza di grandi risorse tecniche accresce il senso di realtà e immedesimazione.
Che ne pensate della sua scelta?
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