In un’operazione senza precedenti, quindici esemplari di nandù di Darwin (Rhea pennata), grandi uccelli non volatori simili agli struzzi, sono stati trasferiti dall’Argentina al Cile per rafforzare la popolazione di questa specie in via di estinzione nella Patagonia cilena.
Salvataggio dei nandù: 15 esemplari raggiungono la Patagonia cilena
Il trasporto, avvenuto su camion in casse di legno, ha coperto circa 1.000 chilometri dal Parco Patagonia argentino alla regione cilena di Aysén. Dopo un periodo di adattamento, i nandù saranno liberati in natura per ripopolare un habitat che un tempo li ospitava in gran numero.
La situazione dei nandù di Darwin nella regione di Aysén è critica. Negli ultimi decenni, il numero di esemplari è crollato a causa della caccia, della distruzione dei nidi e dell’allevamento intensivo, che ha ridotto il loro habitat naturale. Secondo la fondazione Rewilding Chile, la translocazione rappresenta un passo cruciale per la conservazione della specie. Attualmente, il Parco Nazionale della Patagonia ospita circa 68 nandù, ma l’obiettivo è raggiungere almeno 100 esemplari adulti per garantire l’autosufficienza della popolazione.
Il trasferimento dei nandù è il primo caso di translocazione internazionale di fauna selvatica in America Latina. Organizzazioni come Rewilding Argentina, Rewilding Chile e Tompkins Conservation hanno collaborato per rendere possibile questa operazione, supportate da enti locali di foresta e agricoltura. Questa cooperazione potrebbe diventare un modello per future iniziative di conservazione transfrontaliere.
I nandù svolgono un ruolo essenziale nella salute delle praterie patagoniche. La loro alimentazione favorisce la dispersione dei semi, contribuendo alla rigenerazione della vegetazione. Il declino della specie ha avuto un impatto negativo sull’ecosistema, e la loro reintroduzione può aiutare a ristabilire l’equilibrio ambientale.
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