Steve Harwell si è spento ieri sera, nella sua casa a Boise nell’Idaho, circondato – fanno sapere “dall’affetto di amici e familiari“. A comunicare la morte del cantante nonché fondatore degli Smash Mouth, è stato il suo manager Robert Hayes, che ha dato la notizia attraverso Rolling Stone. Di lui e degli Smash Mouth dirà:
“Gli Smash Mouth hanno venduto oltre 10 milioni di album in tutto il mondo e la sua voce iconica è una delle più riconoscibili della sua generazione. Amava i fan e amava esibirsi”.
Steve Harwell was a true American Original. A larger than life character who shot up into the sky like a Roman candle. Steve will be remembered for his unwavering focus and impassioned determination to reach the heights of pop stardom.
— Smash Mouth (@smashmouth) September 4, 2023
Rest in peace knowing you aimed for the… pic.twitter.com/qZDliiIl30
Da tempo malato, Harwell aveva lasciato la band due anni fa, dopo essersi reso conto che non avrebbe più potuto seguire la band ed esibirsi con lo stesso vigore di un tempo, tant’è che nell’ultimo periodo è stato sostituito dal cantante cantante Zach Goode.
Steve Harwell, gli Smash Mouth e poi il dramma
Classe 1967, Steve Harwell nel 1994 ha fondato gli Smash Mouth, band che riuscì a fondere il rock americano degli anni ’50 e ’60 con il surf rock e lo ska. Indimenticabile la cover di “I’m a Believer” brano simbolo del primo film di animazione dedicato a Shrek.
Poi altri due successi importanti come appunto, “All Star” e “Walkin’ on the Sun“.
Il momento più difficile gli si prospetta dal 2001, quando morì suo figlio Presley di appena 6 mesi, a causa di una leucemia fulminante. Steve Harwell, da quel momento, non si sarebbe più ripreso cadendo nel vortice dell’alcol e delle sostanze stupefacenti, provocando al suo fisico quegli stessi danni irreparabili che anni dopo, purtroppo, lo hanno condotto alla morto.
Immagine di copertina: videoclip “All Star“