Ermal Meta: “Una vita in solitaria è impossibile, ogni nostra felicità è custodita dagli altri”

“Una cosa più grande” è il titolo del brano che segna il ritorno di Ermal Meta. Il pezzo, in collaborazione con Giuliano Sangiorgi, è una delle novità nella nostra playlist 100% Grandi Successi e questa mattina proprio Ermal è intervenuto on-air ai microfoni di Anna Pettinelli e Sergio Friscia.

Il cantautore non ha potuto non iniziare il suo intervento ricordando “Non mi avete fatto niente”, la canzone con cui ha vinto Sanremo nel 2018 in coppia con Fabrizio Moro e che mai come oggi ha un testo attualissimo, purtroppo. 

“Era una cosa talmente lontana ma che, in una forma diversa, ci aveva toccato in quel momento. Adesso sembra tutto un brutto sogno già fatto e già con la voglia di dimenticarlo. Credevo che soltanto i nostri nonni ce la potessero raccontare, e invece ci ritroviamo di nuovo in una situazione molto pericolosa.” 

Ermal ci ha poi raccontato com’è nata l’idea della collaborazione con Giuliano Sangiorgi per il suo nuovo singolo “Una cosa più grande”. 

“Ve l’eravate promesso questo sodalizio, vero?” ha chiesto la nostra Anna. 

“Ci giravamo intorno da qualche anno, poi è sempre difficile trovare il momento perché non deve sembrare una cosa forzata; c’è stata la canzone giusta, io gliel’ho proposta come se fosse un gioco. A lui è piaciuta subito e ha scritto una parte della canzone”

Anna ha fatto notare che, potenzialmente, il brano sarebbe stato anche perfetto per Sanremo e allora ha chiesto a Ermal se avesse pensato di proporla per il Festival: “In verità no, perché ci ero già stato l’anno prima e non era contemplato.”

Il testo parla di una connessione profonda tra tutti, con l’impossibilità di condurre una vita in solitaria:

“Cercare di fare una vita in solitaria è impossibile: ci accorgiamo ogni giorno sempre di più che tutto quello che ci riguarda, in qualche modo, è custodito dagli altri. Ogni nostra felicità, ogni nostra piccola infelicità, in realtà, è custodita da qualcun altro. La canzone esprime proprio questo: una connessione profonda che ci unisce tutti.” 

Immagine di copertina: LaPresse