“Gelosia è come una pazzia” cantavano i Dirotta su Cuba nel 1995 in una canzone famosissima. Quando questo sentimento diventa patologica e non è più sana? A rispondere alla domanda di Anna Pettinelli e Sergio Friscia questa mattina, come ogni lunedì, ci ha pensato il professor Antonino Tamburello, psichiatra e psicoterapeuta e ospite fisso di inizio settimana di RDS.
Il professore ha subito delineato le differenze tra i due tipi di gelosia:
“La linea di demarcazione c’è sicuramente. La gelosia sana è mossa da un interesse a proteggere la persona che si ama e il rapporto che si ha con la persona che si ama. Se è moderata, più privata, noi possiamo avere naturalmente un pensiero, una certa preoccupazione. Quando dico che è privata vuol dire che non arriva a condizionare i comportamenti esterni rendendo la nostra persona più odiosa, svalutabile e disturbante per la persona con cui abbiamo un rapporto. Quella sana è leggera, silenziosa, non è continua e non è accompagnata da un tormento.
L’altra è il tormento, la paura continua e ossessiva di poter perdere l’altra persona, che destini o indirizzi una preferenza verso un altro uomo o un’altra donna e quindi diventa più o meno pesante. Poi si arriva fino al delirio di gelosia.”
Da dove proviene questa gelosia “non sana”? Si nasce gelosi o ci si diventa?
Il professor Tamburello ha riportato un esempio: “Nella letteratura antica, anche filosofica, ci sono esempi di “lattanti”, piccoli uomini di pochi mesi che sono lividi dall’invidia o dalla gelosia per l’altro lattante che ha preso il seno al posto suo, magari a turno. Quindi qualcosa come tendenza genetica un po’ esiste, ci sono persone che hanno una grinta antica molto forte e altre più miti.“
C’è un modo per uscirne?
“Dalla gelosia, se una persona vuole uscirne, può farlo progressivamente in maniera sicura. È sempre raggiungibile un equilibrio, una libertà e una condizione ottimale: noi possiamo crescere in perfezione e armonia ogni giorno, ogni settimana. Possiamo continuamente svilupparci e avvicinarci a ciò che amiamo; certo, deve partire tutto dal capire bene cos’è, lo svantaggio o la bellezza di non essere gelosi in modo eccessivo o non esserlo affatto, in un rispetto totale dell’autonomia dell’altro.”
Però, quando la gelosia è talmente forte, non c’è pensiero razionale che basti, ha sottolineato la nostra Anna. E a questo il professor Tamburello ha aggiunto:
“Quando è molto forte bisogna avere obiettivi moderati, anche aiutare in qualche caso con farmaci, nell’attesa di fare progressi e diventare una persona che capisce quanto è bella la libertà dell’altro. Se non c’è il consenso d’amore non c’è nemmeno un vero amore di qualità superiore.”
Immagine di copertina: Distracted Boyfriend Meme, via knowyourmeme.com