Piove di Sacco (in provincia di Padova) è un comune italiano di 20mila abitanti, e da qualche giorno, è noto a tutti per il tema della discordia. La storia, inizialmente, potremmo sintetizzarla così: la professoressa d’italiano di una scuola superiore ha dato voto 1 ad uno studente (ventenne) che ha copiato paro-paro il tema. Studente che – va detto – ha preso il tema copiandolo da internet. Lo studente poi, incurante di tutto, ha copiato appunto il tema alla lettera: errori inclusi. Dal primo, all’ultimo. Va da sé che la prof lo scopre e il voto è tanto inesorabile quanto duro da digerire. Duro, ma giusto. E qui viene il bello, perché – come recita il detto – “la coda del diavolo s’annida nei dettagli“. E il dettaglio – non di poco conto – è che la prof, non paga, ha pubblicato sui social il tema, accompagnando l’immagine a questo testo.
“L’alunno ha 20 anni e frequenta l’ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l’Esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema svolto da internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte ad un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità”.
Di per sé, il testo della prof è ineccepibile, ma l’aver pubblicato il tema sui social, è il vero punto della discordia. Perché no, la prof questo non lo poteva (e doveva) fare: così, al netto del voto dato all’alunno, la prof ha attirato su di sé tutto il dissenso e la rabbia dei genitori della scuola. Questo perché il tema è un atto privato e che non può esser reso pubblico. Ad ogni modo il post è già stato rimosso dalla docente, mentre la scuola – fanno sapere – avrebbe avviato un’indagine interna per valutare le responsabilità disciplinari. Anna Pettinelli e Sergio Friscia, ne hanno parlato questa mattina.
Anna Pettinelli e Sergio Friscia sono in onda su RDS dalle 10 alle 12 e anche sul canale 265 del Digitale Terrestre. Ascoltali in diretta radio, sul nostro sito, oppure utilizzando la nostra APP.
Immagine di copertina: UnSplash