Diverse ricerche hanno dimostrato che una giusta spartizione delle faccende domestiche è un requisito essenziale per ogni relazione che funzioni. Ora un nuovo studio pubblicato dal professore dell’Università dello Utah Daniel Carlson sostiene che, più che la divisione è ancora più importante la condivisione.
Nella coppia siete abituati a dividervi equamente i compiti? Chi butta la spazzatura non deve occuparsi del bucato, o chi pulisce il bagno non deve passare l’aspirapolvere in salotto? Secondo Carlson è più gratificante occuparsi delle stesse faccende insieme, condividendo così il lavoro. Lo ha potuto dedurre dopo una lunga analisi di dati raccolti in più momenti, negli anni ’90 e nei primi anni 2000, dedicati alla gestione del tempo all’interno delle famiglie e delle coppie.
“Le coppie che condividevano tutti i loro compiti si sentivano soddisfatte e avevano la sensazione che entrambi avessero contribuito in modo equo alle faccende di casa” – ha spiegato Daniel Carlson al Time – “Tra quelle che adottavano una divisione netta dei compiti, solo il 50% di loro si sentiva davvero appagato e credeva che il carico di lavoro fosse diviso in modo giusto”.
Il professore ha spiegato che non tutti i lavori in casa sono uguali.”Alcuni sono più piacevoli di altri, alcuni sono più isolanti”, spiega Carlson. Uscire a far la spesa, ad esempio, ci permette di stare in contatto con persone diverse e ci sembrerà meno pesante che rimanere da soli a pulire il bagno. In più c’è il rischio che, non vedendo realmente tutte le cose fatte dal partner, sopraggiunga l’abitudine e si inizi a darle per scontate. Condividere gli stessi lavori, invece, fa percepire alla coppia una maggiore unione. Questo non significa dover per forza fare tutto insieme. Dividersi i giorni in cui si fa il bucato o alternarsi alle pulizie della cucina ci trasmetterà ugualmente un senso di equità e rafforzerà il dialogo all’interno della coppia.
Carlston ha potuto costatare che, nonostante i cambiamenti ottenuti negli ultimi trent’anni, il lavori domestici all’interno delle coppie eterosessuali siano ancora sbilanciati. Nelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano fuori casa le madri fanno 13,5 ore di lavoro domestico mentre i padri ne fanno 9,5 ore. Sull’argomento si è espressa anche Joanna Pepin, docente di sociologia all’Università di Buffalo. “Studi di questo tipo sono importanti” – ha commentato – “Perché potranno darci approcci sempre più approfonditi e intelligenti sul tema, al fine di raggiungere una maggiore uguaglianza nelle relazioni”.
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