La guida gastronomica TasteAtlas ha recentemente pubblicato una classifica dei 100 piatti più disgustosi al mondo, basata sulle valutazioni di circa 600.000 viaggiatori. Ecco i primi cinque piatti di questa singolare graduatoria.
La top 5 dei piatti più disgustosi al mondo
1. Blodpalt (Lapponia, Finlandia e Svezia)
Il Blodpalt è un piatto tradizionale delle regioni settentrionali della Finlandia e della Svezia. Si tratta di gnocchi preparati con farina d’orzo o di segale, patate crude grattugiate e sangue, tradizionalmente di renna. Alcune varianti includono cipolle saltate e pancetta a cubetti. Questo piatto risale a tempi in cui ogni parte dell’animale veniva utilizzata per l’alimentazione, soprattutto durante i lunghi e rigidi inverni nordici.
2. Hákarl (Islanda)
L’Hákarl è una prelibatezza islandese ottenuta dalla carne di squalo della Groenlandia fermentata. Il processo di preparazione prevede una fermentazione di circa tre mesi, seguita da un’essiccazione per altri quattro o cinque mesi. Il risultato è un piatto dal sapore e dall’odore particolarmente intensi, spesso servito in piccoli cubetti accompagnati da un bicchierino di brennivín, un liquore locale.
3. Bocadillo de sardinas (Spagna)
Il Bocadillo de sardinas è un semplice panino spagnolo farcito con sardine in scatola. Generalmente preparato con una baguette tagliata longitudinalmente, può essere arricchito con ingredienti come peperoni, pomodori, lattuga, uova sode o verdure saltate. Nonostante la sua semplicità, questo panino ha ricevuto valutazioni negative da parte degli utenti di TasteAtlas.
4. Chlebová polévka (Repubblica Ceca)
La Chlebová polévka è una zuppa tradizionale ceca a base di pane raffermo, acqua, cipolle e una varietà di spezie. Alcune versioni includono carne, formaggio o noodles, mentre altre vengono servite all’interno di una pagnotta scavata. Nonostante sia un piatto casalingo comune, è stato inserito tra i meno apprezzati a livello globale.
5. Yerushalmi Kugel (Israele)
Il Yerushalmi Kugel è un piatto tradizionale israeliano, originario del distretto di Gerusalemme nel XVIII secolo. Si tratta di una casseruola salata preparata con noodles sottili o pasta tipo capelli d’angelo, conditi con zucchero caramellato, uova, olio neutro, pepe nero e sale kosher. È un elemento fondamentale dello Shabbat e di altre festività ebraiche, ma sembra non essere apprezzato da tutti i palati.
In sintesi, ciò che per alcuni è una prelibatezza tradizionale, per altri può risultare meno appetibile.
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