Rimane estremamente vulnerabile agli effetti della crisi climatica e va sempre e comunque protetta, tuttavia, dopo diversi episodi di perdita dei suoi coralli, la Grande Barriera Corallina sta dando segni di guarigione.
Dal 1985 la Grande Barriera Corallina viene monitorata in tutti i suoi 2.300 chilometri e quest’anno si è registrata la maggiore crescita di coralli dall’inizio del monitoraggio. A dare la notizia è l’Istituto di Scienze Marine australiano (AIMS), l’ente che si occupa di studiare e proteggere questa meraviglia della natura.
Questa è un’ottima notizia per tutti, dagli animali marini e non che dipendono dalla barriera per la loro sopravvivenza, a tutti gli ecosistemi che vi si sviluppano attorno.
Il fenomeno dello sbiancamento dei coralli
Negli ultimi anni, come riportato dall’AIMS, la Grande Barriera Corallina aveva subìto diversi fenomeni di sbiancamento, ovvero la morte dei coralli che la vivono. Per essere maggiormente accurati, lo sbiancamento della barriera corallina consiste in questo: a causa delle elevate temperature dell’acqua i coralli che vivono la barriera espellono le microalghe che vivono in simbiosi su di loro, andando però così verso la morte per mancanza di nutrimento.
La Grande Barriera Corallina fa parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO che sono considerati in pericolo a causa degli effetti della crisi climatica; infatti, se nella parte settentrionale e in quella centrale i coralli sono aumentati, nella parte più a sud sono diminuiti rispetto al 2020-2021.
Si aggiungono poi, oltre all’aumento delle temperature, altre due minacce per la barriera e i suoi coralli: le infestazioni di stelle corone di spine che in grande quantità non sono sopportate dai coralli e le forti mareggiate causate dai cicloni tropicali.
La notizia sul profilo Twitter dell’AIMS
Central & northern #GreatBarrierReef record highest coral cover in 36 yrs.
— Australian Institute of Marine Science (@aims_gov_au) August 3, 2022
Our Long-Term Monitoring Program reports continued coral cover⬆️across much of the Reef &⬇️in the south due to coral-eating starfish.
Report: https://t.co/nM91eEMmCH
Full video: https://t.co/0t46rI0a8H pic.twitter.com/2T4kntYRJp
Ecco, dunque, che la buona notizia c’è, ma bisogna continuare a proteggere questa meraviglia e tutte le specie marine che ne fanno ogni giorno la propria casa.
Foto: Yanguang Lan – Unsplash