Bogdana e Kuma, due magnifici esemplari di tigre dell’Amur (o tigre siberiana), hanno compiuto un viaggio straordinario dai Paesi Bassi alla Riserva Naturale Statale di Ile-Balkhash, in Kazakistan. Questo evento segna una pietra miliare per la reintroduzione di una specie che nel Paese era stata dichiarata estinta oltre 70 anni fa. L’ultima tigre kazaka fu avvistata e uccisa nel 1948, a causa della caccia intensiva e della perdita di habitat.
La reintroduzione della tigre siberiana in Kazakistan: speranza per la specie in via d’estinzione
Il progetto, sviluppato dal governo kazako in collaborazione con il WWF e il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), mira a ristabilire un ecosistema equilibrato nella regione del delta di Ile-Balkhash. Qui, negli ultimi anni, sono stati compiuti enormi sforzi per reintrodurre prede naturali come il cervo di Bukhara e il kulan (asino selvatico asiatico), insieme alla riforestazione di oltre 50 ettari di habitat originario. Il piano prevede la creazione di una popolazione stabile di circa 50 tigri selvatiche entro il 2035.
Bogdana e Kuma provengono dal santuario Stichting Leeuw nei Paesi Bassi, dove sono stati preparati per la vita in natura. Dopo l’arrivo in Kazakistan, sono stati accolti in un recinto di acclimatazione, dove saranno monitorati e aiutati ad ambientarsi al nuovo habitat. In futuro, si prevede che i loro cuccioli possano essere i primi a vivere liberi in Kazakistan da decenni.
La reintroduzione delle tigri è accompagnata da iniziative per coinvolgere le comunità locali. Circa 6.000 persone che vivono nei villaggi vicini alla riserva stanno partecipando a programmi educativi e sistemi di allerta per prevenire conflitti con la fauna selvatica. Inoltre, le tigri saranno monitorate tramite radiocollari per garantirne la sicurezza e la coesistenza con gli abitanti.
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