Nella settimana in cui l’Italia ha conquistato nuove bandiere blu nella lista delle spiagge con il mare più pulito, c’è un dato che preoccupa non poco il nostro ambiente e in primis noi stessi.
I volontari di Legambiente hanno infatti pubblicato i risultati di una nuova indagine, effettuata con costanza annuale, che evidenza come i nostri litorali italiani sono davvero tanto sporchi e pieni di immondizia.
L’indagine “Beach Litter” ha infatti evidenziato come siano in totale 44.882 i rifiuti recuperati in un’area totale di 271.500 mq, ovvero nelle 53 spiagge analizzate in 14 regioni d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, Veneto). La quantità di rifiuti è allarmante se si pensa che, in proporzione, passeggiando troveremmo circa 8 rifiuti a ogni passo, valore di molto sopra al valore stabilito dall’Unione Europea per considerare una spiaggia in un buono stato ambientale: meno di 20 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa.
È chiaro a tutti i noi quali siano i tipi di rifiuti che troviamo sulle spiagge, ma bisogna ricordarli nella speranza che ognuno, nel proprio piccolo, faccia il possibile per evitare che questi dati inizino a scendere. Ben l’84% dei materiali ritrovati è di plastica (37.604 sui 44.882 totali), seguiti da 2.004 oggetti di metallo (4,5%), 1.920 di carta/cartone (4,3%) e 1.566 di vetro/ceramiche (3,5%). Il 46% di questi oggetti è di tipo usa e getta, dunque che dovrebbero anche essere limitati e vietati dalle direttive europee, ma che continuano a far parte della quotidianità di troppi tra noi.
Nella triste top 10 dei rifiuti più frequentemente abbandonati sulle nostre spiagge si trovano al primo posto oggetti e frammenti di plastica con una dimensione compresa tra 2,5 e 50 cm (14,7% del totale), seguiti dai mozziconi di sigarette (l’8,5%) e dai pezzi di polistirolo (dimensione 2,5-50cm) pari all’8,4%. Seguono tappi e coperchi in plastica (7,9%) e le stoviglie usa e getta (6,1%); sesto posto per bottiglie e contenitori in plastica per bevande (4,8%), al settimo le reti o sacchi per mitili o ostriche (4,7%), seguite dai cotton fioc in plastica (4,5%).
Legambiente ha anche lanciato la nuova edizione di “Spiagge e Fondali Puliti”, la storica campagna dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le nostre coste: saranno più di 70 le iniziative nel corso di quest’anno e coinvolgeranno volontari, enti, scuole, comuni e associazioni. Per scoprirle tutte si può consultare la pagina dedicata sul sito di Legambiente.
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