All’Alaska SeaLife Center è arrivato un nuovo piccolo paziente, che piccolo si fa per dire perché nonostante sia un cucciolo di un solo mese questo tricheco pesa circa 90 chilogrammi. Il cucciolo di tricheco è stato avvistato dai lavoratori del North Slope dell’Alaska in un luogo molto insolito per i trichechi del Pacifico che risiedono quasi esclusivamente nell’oceano o vicino alla costa occidentale.
Inoltre il tricheco era solo, lontano dalla sua mamma e dalle cure necessarie per crescere sano, cure che si protraggono per i primi due anni di vita fino a che l’esemplare possa diventare indipendente. Per queste ragioni i lavoratori del North Slope lo hanno subito segnalato all’Alaska Sea Life Center che è intervenuto tempestivamente in suo soccorso.
Il cucciolo di tricheco è ora in cura in un centro
Per soccorrerlo è entrata in azione anche l’azienda “ConocoPhillips Alaska” che ha fornito un aereo da turismo per recuperare lo sfortunato animale. Una volta portato in salvo è stato preso in carico dal centro che ne ha diagnosticato la malnutrizione, la disidratazione e un’infezione.
Il personale del centro sta curando il cucciolo 24 ore su 24, un intervento più impegnativo di quanto richiesto da molti altri mammiferi marini, perché i trichechi sono animali altamente tattili e sociali, che ricevono cure quasi costanti dalle loro madri durante i primi due anni di vita. Per simulare il contatto materno e spingere il cucciolo a nutrirsi, vengono fornite “coccole” 24 ore su 24.
**Pacific Walrus Calf Admitted as Wildlife Response Patient**
— Alaska SeaLife Center (@AlaskaSeaLife) August 4, 2023
The Alaska SeaLife Center is caring for a male Pacific walrus calf that arrived from the North Slope of Alaska. Our staff reports that he is alert and currently eating well.
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“Siamo fortunati che la sua prima notte sia andata bene”, ha raccontato Jane Belovarac, curatrice di ASLC Wildlife Response sul sito web dell’organizzazione. “Non capita spesso di poter ricoverare un cucciolo di tricheco, ma ogni volta che lo facciamo, impariamo di più sulle specie e su come prendercene cura”.
Foto: Twitter.
