Trascorrere del tempo lontani dai nostri amici a quattro zampe è sempre difficile: per una vacanza, per un weekend fuori porta, per le ferie, ma anche per situazioni più complicate, come ad esempio un imprevisto che può costringerci a trascorrere del tempo in ospedale.
Li vorremmo sempre accanto a noi, perché spesso e volentieri riescono a farci sentire meglio, come nessun altro sa fare; ed è da questo concetto che è nato il progetto “Hellopet!”, un’iniziativa dell’ospedale di Biella che permette ai pazienti ricoverati, anche quelli pediatrici, di passare del tempo con i propri amici animali.
Anzi, in realtà l’idea è venuta in mente dopo un triste episodio risalente al 2019, quando un paziente in fin di vita aveva chiesto agli infermieri Marco Casarotto e Stefano Di Massimo di poter abbracciare ancora una volta il suo cane. In quella circostanza i due infermieri non potettero accontentare il giovane per via della burocrazia e la tristezza provata da Marco e Stefano ha dato il “la” a questo nuovo progetto.
“Hellopet!” è un’area non sanitaria inaugurata lo scorso 11 luglio ed è dedicata appositamente a regalare un momento di quotidianità tra i pazienti costretti a trascorrere del tempo in ospedale e gli amici a quattro zampe: per accedervi è necessario essere in possesso dell’autorizzazione rilasciata dall’Azienda Sanitaria Locale di Biella, essere pazienti con un ricovero superiore ai 15 giorni a eccezione per i reparti di rianimazione, pronto soccorso, week surgery e Covid.
Chiara Caucino, Assessore della Regione Piemonte alla Famiglia con delega agli Animali di Affezione, ha dichiarato in merito:
“Da sempre sottolineo l’importanza del rapporto tra animali e cure. Come nel progetto “HelloPet!”, ma anche nella Pet Therapy: non a caso sempre di più si legge di numerosi studi internazionali che dimostrano come la presenza del proprio animale, specie nei bambini – ma più in generale in tutte le fasce di età – non sia soltanto un fondamentale fattore per migliorare l’umore e dare energia, ma porti a riduzioni significative delle risposte fisiologiche allo stress – come la frequenza cardiaca – e alle emozioni associate, come l’ansia.”
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