La foca monaca è tornata a nuotare nelle acque del Canale d’Otranto, tra Puglia e Albania, dopo decenni di assenza. Gli avvistamenti, sempre più frequenti lungo la costa pugliese, fanno ben sperare e non sono frutto del caso: sono il risultato concreto del progetto SeaLife, un’iniziativa nata per monitorare, proteggere e tutelare questa specie a rischio nei mari italiani.
La foca monaca torna a nuotare nel Canale d’Otranto: un segnale positivo per il nostro mare
La foca monaca del Mediterraneo è una delle specie più minacciate d’Europa. Solitaria, timida e sempre più rara, aveva abbandonato le coste italiane a causa di inquinamento, pesca intensiva e disturbo umano.
Il fatto che stia ricominciando a farsi vedere è un segnale prezioso, che racconta di ecosistemi marini in lenta ma possibile ripresa.
Grazie al lavoro coordinato di enti di ricerca, biologi marini e volontari, SeaLife ha mappato grotte, monitorato l’attività subacquea e implementato misure di tutela delle zone più sensibili. E oggi, il mare risponde con una presenza che profuma di rinascita.
Un invito alla prudenza (e all’ottimismo)
Chi avvista una foca monaca è invitato a non avvicinarsi, a non fare rumore né scatti ravvicinati, e, se possibile, a segnalare l’avvistamento agli enti locali o direttamente a SeaLife.
Il ritorno della foca monaca non è ancora una certezza, ma è un ottimo inizio. Un piccolo miracolo del mare che ci ricorda che la natura può tornare, se le lasciamo spazio.
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