I suoi esordi nel mondo del rap, la gloria, le hit, ma anche i momenti più bui. J-Ax ha concesso una lunga intervista a Luca Casadei per il podcast “One More Time”.
Il rapper ha raccontato dei suoi primi progetti in ambito musicale prima ancora della nascita degli Articolo 31. Oggi J-Ax ha alle spalle una carriera ultratrentennale, tante soddisfazioni ma anche cadute dalle quali è stato difficile rialzarsi. Come, ad esempio, il suo primo album solista “Di sana pianta”, che non ha raggiunto minimamente gli obbiettivi sperati: “Una previsione di vendita di oltre trecentomila copie, alla fine ne abbiamo vendute solo trentamila” – racconta J-Ax – “La casa discografica mi disse ‘non vogliamo più sentir parlare di te’, mi mandarono a fare i concerti nelle sagre di paese. Iniziai a drogarmi come un pazzo, stetti malissimo”.
Non poteva poi mancare una domanda sulla sua collaborazione con Fedez. Il rapper ha spiegato il vero motivo per cui si erano incrinati i loro rapporti. “Io odio il conflitto, faccio finta che vada tutto bene e poi tronco di netto” – conclude J-Ax – “Il mio terapista l’ha definita come una sindrome dell’agente segreto. Con Fedez avevo innanzitutto un’affinità artistica, ci ha unito anche l’amore per il punk rock. È uno che vuole spaccare il sistema. Ho provato a fare l’imprenditore con lui, però non fa per me. Pensavo di farcela, ma avere dipendenti mi ha tolto la serenità. Avevo paura per loro, nel mondo dello show business può finire tutto in un attimo. Oggi ancor più di ieri. Io voglio serenità, sono un paranoico che soffre d’ansia’”.
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