Idee chiare. Antonio Colombo ha scelto la sua strada molto presto, «mia mamma dice che sono nato con il cappello da cuoco» ridacchia. Già dopo le scuole medie ha iniziato il suo percorso, all’alberghiero di Modica. A soli 18 anni (è un 1990) sono arrivati i primi riconoscimenti, premio alla grande determinazione e alla passione per il lavoro.
Il suo primo maestro è stato Peppe Barone del ristorante Fattoria delle Torri di Modica; poi Filippo La Mantia e Giorgio Locatelli a Londra. Il richiamo della terra natia è stato però troppo forte, ed è tornato in Sicilia, alla Locanda del Colonnello assieme ad Accursio Craparo, prima di approdare alla Locanda Gulfi di Chiaramonte Gulfi, dove impiatta oggi nei panni di chef pasticcere, non disdegnando però capatine anche nel salato.
Idee chiare anche nella musica, «amo i Cold Play, sono stato a molti loro concerti, li seguo da quando avevo 14 anni. Poi mi piacciono anche i Buddha Bar, li ascolto volentieri mentre cucino. Oppure Vasco Rossi, una scarica di adrenalina…».
Colombo è stato protagonista nei giorni scorsi a Identità di Pasta, l’appuntamento a Identità Expo in collaborazione con Pastificio Felicetti. Ha presentato una ricetta semplice, gustosa e facile da replicare a casa, ma intrisa di gusto: Spaghetti Monograno Felicetti kamut con ricci di mare presentati in due consistenze e temperature: caldi, soffritti con zucca violina a brunoise, con aglio e prezzemolo, per mantecare la pasta; e crudi, aggiunti all’ultimo.
Il tutto leggiadramente adagiato sulla crema di tenerumi e ricoperto da una soffice spuma di mozzarella di bufala (la ricetta originale prevede la ricotta). L’anima pasticcera del cuoco fa capolino con il limone candito e il burro per mantecare il tutto. Gli spicchi di pomodorini datterino gialli e rossi completano invece la gamma cromatica.
Un piatto goloso, da cucinare magari ascoltando Rds, «la seguo sempre, non perdo una puntata di Tutti pazzi per Rds!».