La Sindrome di Takotsubo, conosciuta anche come “sindrome del cuore spezzato”, è una condizione cardiaca temporanea che spesso si presenta in seguito a stress emotivo o fisico estremo, come quando perdiamo la persona amata. È caratterizzata da un improvviso indebolimento del muscolo cardiaco, che può portare a sintomi simili a quelli di un attacco di cuore, come dolore toracico e difficoltà respiratorie. Tuttavia, a differenza di un infarto miocardico, non ci sono ostruzioni significative nelle arterie coronarie.
In un precedente articolo vi abbiamo parlato di come questa parta dal cervello e dalla difficoltà ad elaborare questo tipo di emozioni intense, andando così a gravare sul cuore. A questa ricerca si aggiunge uno studio innovativo condotto dal Policlinico di Foggia, che ha gettato nuova luce sulle cause di questa sindrome, dimostrando l’esistenza di una predisposizione genetica nelle pazienti, soprattutto donne, che ne sono affette.
Esiste una predisposizione genetica per la “Sindrome del cuore spezzato”
Il team di ricerca del Policlinico di Foggia ha valutato l’attività funzionale encefalica mediante Tomo-scintigrafia cerebrale nelle pazienti affette dalla Sindrome di Takotsubo e pazienti con sospetta demenza vascolare, riscontrando delle caratteristiche peculiari.
Le pazienti monitorate sviluppano questa patologia a seguito di uno stress emotivo molto forte e, solitamente, accedono al Pronto Soccorso con i sintomi dell’infarto miocardico acuto. Nonostante i sintomi siano quelli dell’infarto, non ci sono ostruzioni al flusso di sangue in direzione del cuore, né cicatrici cardiache. Non solo, le aritmie cardiache vanno a scomparire spontaneamente nelle settimane successive.
“Tramite questo studio abbiamo individuato a livello encefalico una base funzionale che predispone allo sviluppo della sindrome”. Spiega Francesco Santoro, uno dei principali coordinatori dello studio. Il quale aggiunge: “Infatti le pazienti affette hanno mostrato un’aumentata attività metabolica di tutte quelle aree coinvolte nella sfera emotiva come l’amigdala, l’ippocampo ed il mesencefalo”.
Queste varianti genetiche sono state identificate in geni legati alla risposta allo stress e alla regolazione del sistema nervoso autonomo, suggerendo che le persone con queste mutazioni potrebbero avere una risposta più accentuata agli stress emotivi o fisici, rendendole più vulnerabili alla Sindrome di Takotsubo.
La scoperta di una predisposizione genetica ha importanti implicazioni per la diagnosi e il trattamento della Sindrome di Takotsubo. Potrebbe infatti permettere lo sviluppo di test genetici che aiutino a identificare le persone a rischio, facilitando interventi preventivi mirati.
Inoltre, comprendere i meccanismi genetici alla base della sindrome può aprire la strada a nuovi approcci terapeutici, volti a modulare la risposta allo stress e a proteggere il muscolo cardiaco.
Mentre continuiamo a esplorare i misteri del cuore spezzato, studi come quello del Policlinico di Foggia ci avvicinano sempre di più a risposte concrete e a soluzioni efficaci.
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